Ennio Morricone: compositore di melodie per l’eternità

di Ania Granjo

Guardare il documentario che il regista e grande amico Giuseppe Tornatore ha realizzato sulla vita musicale del geniale compositore romano intitolato ENNIO: IL MAESTRO è uscire dal cinema stravolta dopo due ore e mezza di immobilità seduta sulla poltrona. Forse, si potrebbe pensare che il filmato sia troppo lungo, ma la verità è che lo spettatore ne vorrebbe vedere ancora. Il regista ci introduce alla vita di Morricone spiegandoci la musica di questo grande compositore attraverso le magnifiche scene dei film per le quali lo stesso ha creato famose colonne sonore di grande successo: La Missione; Il buono, il brutto e il cattivo; I morti avevano un prezzo; Per un pugno di dollari, ecc… utilizzando foto e video del compositore dalla tenera età fino all’apice del suo successo, abbinandoli con le opinioni di famosi musicisti e compositori quali il suo maestro Goffredo Petrassi; i cantanti Joan Baez, Gino Paoli, Sting, Minassi, o i direttori della caratura di Bertolucci, Sergio Leone, Oliver Stone o Jhon Williams, ecc… E, soprattutto, lo fa regalandoci l’immagine più vicina e umile del maestro che con sorprendente semplicità, nelle interviste, si mostra sensibile e profondamente sincero. Tutto ciò traccia il profilo di Morricone: sorprendente, schivo, geniale, laborioso che non delude e convince. Un grande compositore in anticipo sui tempi, un compositore che ha fatto arrendere ai suoi piedi non solo il pubblico, ma anche i critici più esigenti. Quasi sempre è così con i talenti più grandi e, nel contempo, immortali. A me, personalmente, ha fatto conoscere, oltre all’eccezionale compositore e musicista, l’uomo, la persona. E mi ha riempito di gioia vedere la sua straordinaria sensibilità, la sua onestà, quel parlare senza doppi fini. La sua nobiltà d’animo mi ha profondamente affascinato in un genio della sua statura. Mi sono commossa quando in un paio di occasioni i suoi occhi hanno scintillato ricordando alcuni momenti. Era un compositore molto sicuro di sé e della sua musica, con un cuore immenso per tutti, pieno di rettitudine e fedele al sacrificio. Il dettaglio che possiamo evidenziare è che nelle sue partiture non orchestrava le trombe per non far soffrire suo padre visto che, ai suoi tempi, era un grande trombettista; ciò per me lo rende ai miei occhi un figlio grato e di grande umanità. Un musicista che non ha mai composto per la fama che comunque lo ha perseguitato e lo ha raggiunto con i suoi numerosi riconoscimenti: tra questi, quello che gli ha conferito l’Accademia del Cinema di Hollywood, un Oscar onorario alla sua carriera – che il Maestro ha prontamente dedicato alla moglie María – e un altro ottenuto meritatamente dopo varie nominations per la colonna sonora del film Gli otto odiosi di Quentin Tarantino. Era un uomo senza fronzoli, familiare, con usi e valori ferrei. Si è rifiutato di fare versioni o di utilizzare la musica di altri compositori per i suoi film. Il documentario mostra chiaramente la sofferenza del compositore tra la sua ammirazione per la musica accademica o assoluta e la musica per il cinema. E credo sinceramente che questa dicotomia, non senza sofferenza interiore, sia ciò che lo ha spinto ad elevare le colonne sonore dei suoi film a una terza categoria, quella della semi-assoluta. Ne è prova la musica di C’era una volta in America. Grandiosa, sinfónica e monumentale. La sua eredità è enorme, le sue melodie affascinanti, romantiche, dolci e orecchiabili. Conosceva e applicava l’orchestrazione come nessun altro, facendo risaltare i colori di ogni strumento. Sapeva come trasformare il rumore in suoni meravigliosi. Con solo poche note ripetitive, riusciva a suonare ogni volta in modo diverso, come dimostra nella canzone pop di Mina Se telefonando. Spléndida! Le sue straordinarie opere fanno sì che i film per i quali sono nati vengano ricordati più per la loro musica che per la loro trama. Questo, per me, è un vero successo. Vengono fatte anche versioni delle sue musiche da musicisti moderni che distruggono il fraseggio melodico di Morricone per far in modo che queste musiche possano raggiungere le masse sotto forma di musica alternativa. Ciò significa aver raggiunto lo status in cui si riconoce come riferimento musicale. Ennio Morricone, Maestro: indimenticabile, irripetibile. Compositore e musicista per l’eternità. Una grande persona nel paradiso celeste. Assolutamente, un documentario che merita la pena vedere. Un documento storico che ci porta, attraverso la sua essenza, nei perché e nei come di questo grande genio.

(La foto è tratta dal web)

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